In linea con la contrazione globale del mercato della meccanizzazione agricola, anche l'Europa registra una fase di recessione.

I dati riportati dal Cema, l'associazione europea delle macchine agricole, delineano una flessione nell'immatricolazione di nuovi trattori agricoli nel 2023, in calo di quasi 5 punti percentuali.

 

Tra i big, rimangono in positivo solo i mercati di Francia, Germania e Regno Unito, che si confermano come elementi trainanti. L'Italia, invece, segna quasi un meno 13%.

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Anche le attrezzature sono in calo 

Dopo un biennio di crescita (2021-2022), anche il mercato delle attrezzature agricole registra una tendenza al ribasso con un calo di rendimento del 3% e una previsione non positiva. Per quanto riguarda le attrezzature riportiamo i dati del Cema relativi ai segmenti:

  • semina;
  • concimazione;
  • protezione delle colture;
  • lavorazione del terreno.

 

Cala il mercato europeo dei trattori agricoli 

Complessivamente, nel 2023, in Europa sono stati immatricolati 158.100 trattori agricoli di cui 26.200 (17%) sotto i 37 kW (50 CV) e 131.900 (83%) con potenze superiori ai 38 kW. Rimangono fuori dal conteggio i sollevatori telescopici.

Le immatricolazioni di trattori sono state inferiori del 4,9% rispetto al 2022 ma solo leggermente al di sotto del numero medio registrato negli ultimi cinque anni.

 

Il numero di macchine registrate nel primo semestre dell'anno è stato solo marginalmente più basso rispetto a quello dello stesso periodo dell'anno precedente e il calo è stato più accentuato nella seconda metà dell’anno. Tra luglio e dicembre 2023, sono stati registrati quasi il 10% di trattori in meno rispetto allo stesso periodo del 2022. Ciò ha significato anche un rallentamento delle immatricolazioni, che nella seconda metà dell'anno sono state inferiori del 7% rispetto alla media stagionale.

 

Andamento del settore dei trattori, ogni barra è rappresentativa di un trimestre. Fonte dati: Source Systematics International

Andamento del settore dei trattori, ogni barra è rappresentativa di un trimestre. Fonte dati: Source Systematics International

(Fonte foto: Cema)

 

Uno dei motivi per cui le immatricolazioni di trattori agricoli hanno retto bene nella prima metà del 2023 è che i produttori hanno recuperato il ritardo degli ordini accumulati nel corso del 2021 e del 2022, a seguito delle interruzioni delle catene di approvvigionamento globali dovute alla pandemia da Covid-19 e all'invasione russa dell'Ucraina. Entro la metà dell’anno, le catene di fornitura erano in gran parte tornate alla normalità, pertanto il numero di trattori immatricolati ha fornito una migliore indicazione dell'effettiva domanda da parte del mercato.

 

Si fermano le potenze minori 

Sebbene nel 2023 le immatricolazioni di trattori siano state inferiori rispetto all’anno precedente, ciò non è sempre vero per tutte le fasce di potenza. Le macchine con potenze superiori a 132 kW (circa 175 CV) hanno registrato un forte sviluppo, con immatricolazioni in crescita del 12% su base annua.

 

Al contrario, nella fascia tra 60 e 132 kiloWatt (80-175 CV) sono stati registrati il 13% in meno di trattori, anche se tale classe era rappresentativa di quasi la metà delle trattrici agricole immatricolate nel 2023.

 

Immatricolazioni dei trattori divise per fasce di potenza. Fonte dati: Source Systematics International

Immatricolazioni dei trattori divise per fasce di potenza. Fonte dati: Source Systematics International

(Fonte foto: Cema)

 

In leggera flessione il numero delle trattrici sotto i 60kW registrati in Europa, con una certa crescita per le macchine più piccole, prossime ai 22 kW. Va considerato che il dato sulle immatricolazioni delle macchine di bassa potenza non è rappresentativo della reale dimensione del mercato, poiché in alcuni paesi non è necessaria l'immatricolazione per un utilizzo limitato al campo.

 

Differenze significative tra le nazioni d'Europa

Non tutti i paesi hanno registrato un calo delle immatricolazioni nel 2023. Germania e Francia - i due mercati europei più grandi - hanno registrato entrambi piccoli aumenti andando a rappresentare, se sommate, il 41% della quota complessiva delle immatricolazioni del Vecchio Continente (nel 2022 la quota di Germania e Francia si fermava al 40%). Anche il Regno Unito ha registrato valori di immatricolato leggermente più elevati rispetto al 2022.

 

CEMA Economic Press Release - Tractor Registrations 2023.jpg

Numero totale di trattori agricoli registrati nel 2023 per ciascun paese dell'Unione Europea

(Fonte foto: Cema)
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Al contrario, le immatricolazioni sono state inferiori negli altri quattro principali mercati: Italia, Polonia, Spagna e Austria. Alcuni di questi paesi hanno sofferto di condizioni meteorologiche particolarmente avverse l’anno scorso, mentre alcuni mercati hanno risentito delle modifiche agli incentivi pubblici per l’acquisto di macchinari.

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Cala il mercato europeo delle attrezzature

Secondo le prime informazioni raccolte dal Cema, si stima un volume del mercato delle attrezzature per seminativi e per la protezione delle colture pari a 4,70 miliardi di euro nel 2023. Ciò segna una diminuzione di circa il 3% rispetto al 2022, con un meno 5% per il segmento semina, concimazione, macchine per la protezione delle colture, e un meno 2% per le attrezzature per la lavorazione del terreno.

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Volume di mercato per le attrezzature agricole divise in due cluster: semina, fertilizzazione, protezione delle colture e lavorazione del terreno

Volume di mercato per le attrezzature agricole divise in due cluster: semina, fertilizzazione, protezione delle colture e lavorazione del terreno
(Fonte foto: Cema)

 

 

L’industria delle macchine agricole, nel suo complesso, ha registrato una crescita costante dal 2020 al 2023, ma nel 2024 si prevede un calo fino al 10% del volume di mercato. Una forte tendenza al ribasso si è già osservata a partire dal quarto trimestre dello scorso anno.


Si profilano una serie di sfide per quanto concerne la domanda espressa dal settore. Oltre agli ancora evidenti effetti della crisi Covid-19, la nuova politica agricola europea della PAC, le proteste degli agricoltori, l'instabilità dei mercati e gli elevati tassi di interesse, sono tutti fattori che stanno esercitando un impatto negativo sulla volontà degli agricoltori di investire. Ulteriori adeguamenti dipenderanno dagli sviluppi sui mercati dei clienti finali.

 

Prezzi in calo e costi elevati. L'impatto sulla capacità d'investimento

Come spiegazione alla tendenza ad investire rilevata nel 2023 sul territorio europeo, il Cema sottolinea che la domanda di nuove macchine agricole sia strettamente legata ai redditi generati dall'attività agricola.

 

I prezzi della maggior parte delle materie prime agricole sono aumentati nel corso del 2022, in seguito all’invasione russa dell'Ucraina, che ha sollevato preoccupazioni in particolare sulla disponibilità di cereali e semi oleosi. Questo ha creato un effetto a catena sul prezzo dei mangimi per l’alimentazione degli animali, che ha generato un conseguente innalzamento dei prezzi dei prodotti di derivazione. Tale circostanza, a sua volta, ha sostenuto i redditi agricoli con il risultato di stimolare gli investimenti in nuovi macchinari.

 

Tuttavia, dall’estate del 2022, le catene globali di approvvigionamento alimentare si sono adattate alla nuova situazione determinando un calo costante dei prezzi dei prodotti alimentari. Infatti a fine del 2023, i prezzi alimentari mondiali, misurati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (UN FAO), sono diminuiti di oltre un quarto rispetto al picco di marzo 2022 andando ad essere inferiori di oltre il 10% rispetto a un anno prima.

 

La bassa redditività agricola, determinata da prezzi bassi delle materie prime e costi di produzione elevati, impatta sulla volontà ad investire in nuove macchine agricole. Fonte dati UN FAO

La bassa redditività agricola, determinata da prezzi bassi delle materie prime e costi di produzione elevati, impatta sulla volontà ad investire in nuove macchine agricole. Fonte dati UN FAO

(Fonte foto: Cema)

 

Il calo dei prezzi delle materie prime agricole è avvenuto in un momento in cui i costi dei fattori di produzione agricola sono rimasti elevati. Oltre ai costosi mangimi per animali, i prezzi dei fertilizzanti, del carburante e dell’energia sono stati tutti eccezionalmente alti nel 2022. Anche se da allora si è osservato un generale calo dei prezzi, tali beni rimangono comunque più costosi rispetto al 2021 e al periodo precedente.

 

Negli ultimi anni, inoltre, gli agricoltori di molte parti d’Europa sono stati colpiti da condizioni meteorologiche avverse che, in combinazione con il calo dei prezzi delle materie prime agricole e gli elevati costi di produzione, hanno generato una compressione dei redditi.

 

Tale compressione ha inevitabilmente avuto un impatto sulla volontà degli agricoltori ad investire in trattori e altre macchine agricole, il che spiega perché le immatricolazioni di trattori hanno iniziato a calare nella seconda metà del 2023. Come sempre, riporta il Cema, ci sono alcuni fattori locali che influenzano i mercati dei singoli paesi.