Il 24 aprile 2024 i deputati europei hanno dato il via libera alla revisione mirata della Politica Agricola Comune per alleggerire gli oneri amministrativi per gli agricoltori dell'Ue con il voto dell'Assemblea Plenaria. Mercoledì scorso infatti il Parlamento Europeo ha approvato una revisione del Regolamento sui piani strategici della Pac e del Regolamento orizzontale della Pac con 425 voti a favore, 130 contrari e 33 astensioni.

 

Il 15 aprile 2024 i deputati avevano adottato il progetto di legge con le modifiche tecniche proposte dal Consiglio e approvate dalla Commissione per l'Agricoltura del Parlamento. Il Regolamento deve ora essere approvato dal Consiglio Ue. La presidenza di turno belga del Consiglio aveva informato il Parlamento che, se i deputati avessero approvato la proposta nella forma concordata dal Comitato Speciale per l'Agricoltura del Consiglio, il Consiglio adotterà lo stesso testo, cosa che a questo punto avverrà.

Leggi anche Pac, Consiglio Agrifish: adozione definitiva delle modifiche il 13 maggio 2024

Dopo l'approvazione da parte del Consiglio, il Regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Ue ed entrerà immediatamente in vigore. "Già nel 2024 gli agricoltori saranno autorizzati ad applicare alcune condizionalità ambientali modificate ai fini delle loro domande di sostegno finanziario dell'Ue" è scritto in una nota stampa dell'Eurocamera.

 

Sulla revisione della Pac, martedì 23 aprile il Parlamento aveva deciso preliminarmente di non sollevare obiezioni alla proposta della Commissione che integra il pacchetto di semplificazione della Pac. Di seguito le norme della Pac che cambieranno e la loro entrata in vigore.

 

Adattamento delle condizionalità: in vigore dal 2025

Uno dei principali cambiamenti è l'introduzione di una disposizione generale che consente agli Stati membri di concedere deroghe temporanee e mirate a determinati requisiti di condizionalità, in caso di condizioni climatiche impreviste che impediscono agli agricoltori di rispettarli. Una volta all'anno, gli Stati membri dovranno informare la Commissione in merito a tali deroghe.

 

Tali deroghe temporanee - poste nella piena disponibilità degli Stati membri - riguardano l'applicazione delle seguenti Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali:

  • Bcaa 5 (Gestione della lavorazione del terreno per ridurre i rischi di degrado ed erosione del suolo);
  • Bcaa 6 (Copertura minima del suolo per evitare di lasciare nudo il suolo nei periodi più sensibili);
  • Bcaa 7 (Rotazione delle colture sui seminativi);
  • Bcaa 9 (Divieto di conversione o aratura dei prati permanenti sensibili nei siti di Natura 2000).

 

Ma gli Stati avranno la possibilità di attuarle con la domanda unica 2025.

 

Esenzioni in vigore dal 2024

Oltre a ciò, vengono introdotte esenzioni specifiche da alcuni standard Bcaa che saranno invece subito in vigore, ovvero a valere sulla domanda unica 2024:

  • per Bcaa 6 sulla copertura del suolo durante i periodi sensibili: gli Stati membri avranno sin da subito maggiore flessibilità nel decidere quali suoli proteggere e in quale stagione, sulla base delle specificità nazionali e regionali;
  • per Bcaa 7 sulla rotazione delle colture: la rotazione delle colture rimarrà la pratica principale, ma gli Stati membri potranno utilizzare la diversificazione delle colture come alternativa; questo è meno impegnativo per gli agricoltori, soprattutto nelle zone soggette a siccità o ad abbondanti precipitazioni;
  • per Bcaa 8: gli agricoltori saranno obbligati soltanto a mantenere gli elementi caratteristici del paesaggio esistenti - scompare l'obbligo di maggese al 4% - e d'ora in poi saranno incoraggiati, solo su base volontaria, a mantenere i terreni a riposo o a creare nuovi elementi paesaggistici attraverso ecoregimi.

 

La revisione approvata esenta inoltre le piccole aziende agricole di meno di 10 ettari dai controlli (norma in vigore dal 2025) e dalle sanzioni (in vigore sin dalla domanda unica 2024) relative al rispetto dei requisiti di condizionalità previsti dalla Pac.

 

Poiché ciò riguarda il 65% dei beneficiari della Pac, ma rappresenta solo il 10% circa dei terreni agricoli, ridurrà significativamente l'onere amministrativo relativo ai controlli sia per gli agricoltori che per le amministrazioni nazionali, pur mantenendo gli obiettivi ambientali.

 

Lollobrigida: "La modifica della Pac è un primo passo"

"Con l'approvazione della riforma della Politica Agricola Comune, votata al Parlamento Europeo, viene confermato l'iter di modifica fortemente voluto dal Governo Meloni. L'Italia si è fatta capofila della coalizione degli Stati membri, attivi sul fronte della riforma che hanno chiesto a gran voce di modificare aspetti fondamentali per l'agricoltura" ha affermato il ministro dell'Agricoltura italiano Francesco Lollobrigida.

 

Il ministro ritiene che il Regolamento adottato a Strasburgo sia "una risposta importante, ma non definitiva, in quanto affronta solo alcuni dei temi centrali per il settore ma riteniamo importante fare ancora passi avanti per andare incontro alle esigenze sollevate dal comparto agricolo negli scorsi mesi".

 

"Con queste prime modifiche il segnale che abbiamo lanciato all'intero comparto e in Ue è chiaro: vogliamo politiche agricole giuste e più rispettose del ruolo dell'agricoltore. In linea con quanto fatto dal Governo italiano in tema di sostegno agli attori principali del settore primario e alla difesa della qualità, nell'ottica della sovranità alimentare" ha sottolineato Lollobrigida. Il ministro ha concluso dicendo che con l'approvazione di queste modifiche "è stato fatto un primo passo avanti, ma siamo consapevoli che occorrono ulteriori interventi di medio e lungo periodo per dare al settore agricolo maggiore supporto".

 

Confagricoltura, modifiche di portata limitata

Secondo Confagricoltura, il Regolamento approvato - seppur di portata limitata e con rischi di potenziale disparità di trattamento tra agricoltori - rappresenta una prima apertura verso un'applicazione semplificata delle complesse norme che regolano il settore. "Abbiamo sostenuto il testo proposto dal Consiglio che bilancia le diverse istanze - ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - auspicando, come già comunicato al ministro Lollobrigida, che le semplificazioni previste dal nuovo Regolamento possano essere implementate da quest'anno, con valenza retroattiva". "Speriamo che a questa prima modifica seguirà l'impegno delle istituzioni comunitarie al fine di conseguire ulteriori miglioramenti della Pac, senza attendere la riforma post 2027" ha concluso Giansanti.

 

Coldiretti: bene modifiche, ma servono più soldi

"La semplificazione della Pac è un primo passo che va ora rafforzato con un alleggerimento ancora più netto dei troppi adempimenti che gravano sulle spalle delle aziende, costrette a spendere un terzo del proprio tempo per stare dietro alle carte". È quanto afferma la Coldiretti in occasione dell'approvazione della proposta di modifica della Politica Agricola Comune da parte del Parlamento Europeo, aggiungendo che ora "è necessario aumentare le risorse a sostegno delle aziende agricole".

 

Cia, soddisfazione per modifiche

Soddisfazione da parte di Cia - Agricoltori Italiani per il risultato raggiunto all'Europarlamento, con l'esito positivo del voto in Plenaria sul dossier della semplificazione della Pac, la proposta legislativa che ha per obiettivo la riduzione degli oneri burocratici e amministrativi per le aziende agricole. "Con l'ok del Parlamento Ue, ora gli Stati membri potranno procedere ad introdurre elementi di flessibilità nei piani strategici nazionali per un migliore funzionamento della Pac 2023-2027, garantendo nel contempo il rispetto degli impegni di sostenibilità ambientale da parte degli agricoltori" sottolinea Cia in una nota diffusa alla stampa.

 

Copagri, ora tocca ai governi nazionali agire

"Dopo l'atteso e fondamentale via libera del Parlamento Europeo alla proposta di revisione e semplificazione della Pac, la palla passa ora ai governi nazionali, che potranno finalmente godere di una maggiore flessibilità nell'applicazione delle misure previste dai piani strategici nazionali, i quali potranno essere modificati fino a due volte l'anno per meglio rispondere alle mutate condizioni di mercato e di scenario internazionale". Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista.