Monitoraggio e prevenzione con interventi mirati e decisivi, ma anche più conoscenza per stroncare le infezioni. Osservare, verificare e intervenire: questa la strategia per contrastare al meglio la flavescenza dorata, emersa nell'incontro "Flavescenza dorata, prospettive e criticità" organizzato lo scorso 11 marzo da Upa Siena nell'ambito della rubrica "Nel campo dell'attualità" e che è possibile rivedere sul canale YouTube dell'organizzazione agricola.

 

Uniti per combatterla

L'importanza di essere uniti contro la flavescenza dorata è stata evidenziata da Massimiliano Biagi, direttore tecnico agronomo Barone Ricasoli Spa Agricola: "Dobbiamo essere uniti, questa è una battaglia da fare tutti insieme, nessuno escluso" ha detto sottolineando l'importanza del monitoraggio, di mettere in pratica e le indicazioni dell'istituto fitosanitario. "È necessario prestare molta attenzione, monitorare, prendere le dovute precauzioni e collaborare tra aziende, fare squadra consultandoci a vicenda".

 

La situazione in Toscana

Con Andrea Pacetti, phd ispettore fitosanitario della Regione Toscana Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale Servizio Fitosanitario Regionale e di Vigilanza e Controllo Agroforestale, si è fatto il punto sullo stato dell'arte nella regione: la situazione più critica si riscontra nel Nord della Toscana, dove la malattia è ormai diffusa da anni e dove è presente anche il suo vettore. Diversa è invece la situazione del Sud della Toscana dove ci sono state delle intercettazioni che sono state prontamente rimosse, ha spiegato Pacetti che poi ha parlato del vettore Scaphoideus titanus.

 

L'esperienza del Nord Italia

Elisa Angelini, dirigente di ricerca Crea Viticoltura Enologia, ha illustrato l'esperienza del Nord Italia negli ultimi due-tre anni per capire cosa è stato fatto, lo stato attuale e quali conclusioni si possono trarre. In particolare Angelini si è soffermata sulle esperienze in Veneto, Trentino e Friuli Venezia Giulia, evidenziando le differenze riscontrate dove l'estirpo delle piante sintomatiche è stato sempre obbligatorio e dove non lo era, quindi l'importanza di togliere le piante sintomatiche.

 

Più consapevolezza

Consapevolezza, è questa la parola chiave secondo la professoressa Laura Mugnai del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie dell'Università degli Studi di Firenze. "È fondamentale che cresca la consapevolezza che ignorare alcune precauzioni porti un danno a noi e ai vicini" ha detto detto Mugnai, che ha aggiunto "Bisogna che le aziende comincino a organizzarsi per riconoscere davvero la presenza di questa malattia" sottolineando l'importanza di segnare e togliere le piante, ma per farlo bisogna imparare a riconoscerla.

 

Scarica la locandina dell'evento

 

Questi sono solo alcuni estratti dell'incontro, guarda il video integrale sul canale YouTube di Upa Siena

 

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